La scarpa in generale, e quella da running nello specifico, è composta da diverse parti.
-suola: in termini blandi, è la parte a contatto al suolo, quella più esposta all’usura.
-tomaia: parte che ricopre il piede fornendo stabilità; solitamente è in tessuto sintetico che aiuti struttura e flessibilità o in maglia:
-sovrapposizioni: uno o più strati di materiale sintetico che conferisce struttura alla tomaia;
-linguetta: protegge la parte superiore del piede. Può essere “a soffietto” (collegata anche ai lati per proteggere dall’accumulo di detriti) o “a burrito” (collegata solo a un lato della tomaia, rende la calzatura più semplice).
-puntale: protegge le dita e dovrebbe essere abbastanza ampio da non far sfregare le dita.
-conchiglia: parte tendenzialmente in plastica, sul tallone, per tenerlo fermo e stabile.
-contrafforte: parte posteriore dove poggia il tallone; è importante che sia rigido.
-intersuola: lamina rigida in mezzo a suola-scarpa per rendere stabile il piede. Nella scarpa da running deve essere rigida al centro e flessibile davanti.
-drop: differenza tra l’altezza del tallone e dell’avampiede; va a influenzare il modo in cui il piede colpisce il suolo. (ad esempio in questa scarpa il drop è pari a zero: Altra Donna- Rivera 2 | Didisport shop )
